La Svizzera…paese a noi vicino ma non una delle principali mete dei nostri itinerari di vacanza, i motivi possono essere tanti: è vicino ma non fa parte dell’Unione Europea, è notoriamente caro, franco ed euro più o meno si equivalgono ma i prezzi per dormire e per mangiare sono parecchio al di sopra degli standard italiani ed infine è spesso visto come luogo dove recarsi per lavoro.
Nel mio caso la Svizzera assume un ruolo molto importante nella storia della mia famiglia perché i miei nonni paterni si conobbero e si sposarono nella zona di Lucerna nei primi anni del secolo scorso e poi zii e cugini emigrarono là per lavoro negli anni del primo dopo guerra e più recentemente negli anni sessanta.
Qualcuno è anche rimasto, ma il legame non si è mai interrotto ed una delle ragioni del mio viaggio è stata anche quella di visitare i cugini di Basilea, che pur essendo svizzeri non hanno mai abbandonato la cittadinanza italiana.
Ho deciso, nel mio itinerario di viaggio in Svizzera, di vedere paesaggi e sfaccettature diverse, dai laghi alle montagne, facendo una deviazione, per l’appunto, nella città di Basilea:
1° TAPPA: Lucerna, Monte Pilatus e Lago dei Quattro Cantoni
2° TAPPA: Basilea
3° TAPPA: Canton Ticino, Bellinzona e Lugano
In questo articolo quindi parlerò della 1° tappa del nostro tour della Svizzera, Lucerna, dove ho trascorso 3 giorni.
Decidiamo di partire il 27 maggio, anche se i passi generalmente vengono aperti il 31, ma non c’è problema, l’intenzione è di fare il traforo del San Gottardo ed essere a Lucerna in circa cinque ore…probabilmente ci sarà anche il tempo di percorrere la strada panoramica che da Brunnen porta a Lucerna invece di quella più a sud, più diretta ma meno panoramica.
In Italia abbiamo acquistato, prenotandola all’ACI, la famosa vignette, ossia quell’adesivo, da applicare sul parabrezza dell’auto, che ci consentirà di utilizzare tutta la rete autostradale svizzera, al costo di € 38,00, senza ulteriori pedaggi. Può essere acquistata anche alla frontiera e pur avendo validità di un anno, dal 1° febbraio al 31 gennaio dell’anno successivo, se la si compra a giugno, come nel nostro caso, la sua durata sarà più breve.
Devo dire che mio marito è una di quelle persone convinte che con la patente di guida si possa fare tutto, anche espatriare, così dopo quaranta minuti di viaggio siamo costretti a tornare indietro per recuperare la carta di identità, quel piccolo documento che, ahimè ancora è richiesto per andare all’estero, per soggiornare in albergo e a volte anche per utilizzare la carta di credito.
Arriviamo così a Lucerna con tre ore di ritardo rispetto al programma e decidiamo di soprassedere con la panoramica a favore della strada diretta, anche perché poco prima del traforo alcuni lavori di sistemazione della carreggiata ci hanno costretto a 45 minuti di coda.
Lucerna però ci ripaga della stanchezza del viaggio accogliendoci in una bellissima giornata estiva.
La scelta dell’albergo in posizione centralissima, addirittura in zona pedonale, rispetto ad un albergo più periferico ma più confortevole, si rivela vincente. Certo la camera è un po’ piccola, ma pulita e disposta razionalmente. Abbiamo solo il pernottamento, ma con tutte queste belle pasticcerie, fare colazione non sarà certamente un problema.
Decidiamo di trascorrere questa prima mezza giornata a Lucerna senza seguire un particolare itinerario, d’altronde la città è relativamente piccola, soprattutto il centro storico, certamente non ci perderemo.
Ci rechiamo pertanto, come prima cosa, alla stazione per cambiare il denaro…ormai eravamo convinti che gli euro fossero spendibili ovunque.
La nuova stazione di Lucerna, costruita su progetto di Calatrava, dopo che quella vecchia andò a fuoco nel 1971 e di cui rimane solo l’arco di trionfo sormontato da una statua, è una moderna struttura in acciaio e vetro, che sorge laddove il fiume Reuss esce dal lago. Lucerna, per la sua posizione centrale, è un importante snodo ferroviario, da cui passano i treni verso l’Italia, in direttrice sud, mentre a nord, attraverso Basilea, arrivano in Francia e Germania.
A fianco della stazione è stato costruito nel 1998, su progetto dell’architetto Jean Nouvel, il KKL ossia il Kunst und Kongresszentrum Luzern, letteralmente Centro artistico e congressuale di Lucerna, che ospita una sala concerti per oltre 1.000 posti dall’acustica perfetta, tant’è che come consulente fu chiamato Claudio Abbado.
Stazione e KKL sono ubicati nella zona portuale, da dove partono i battelli per le crociere sul lago.
Decidiamo così di prendere informazioni per un’escursione al monte Pilatus, il cosiddetto anello d’oro; costi, orari e itinerario. Centosei euro a testa per un passaggio in barca da Lucerna ad Alpnachstad, trenino a cremagliera sino alla cima del Pilatus, discesa di un primo tratto con la Gondola, poi con la funivia e bus di ritorno a Lucerna, non sono così a buon mercato, ma neppure inaffrontabili.
Lasciamo la zona della stazione e ci avviamo verso il Kapellbrucke che si intravvede poco distante…devo dire che le distanze fra un luogo e l’altro della città sono davvero minime ed anche chi non è molto abituato a camminare se la può cavare egregiamente senza dover prendere l’autobus.
Attraversiamo questo famosissimo e caratteristico ponte di legno che attraversa la Reuss diagonalmente, collegando la città vecchia a quella nuova ed ha una copertura in legno con appesi diversi pannelli che raffigurano scene della storia di Lucerna, in cerca di un ristorantino dove cenare.
I pannelli non sono più quelli originali, dopo che nel 1993 un incendio ne distrusse diversi, fu deciso di sostituirli con delle copie. A metà del ponte sorge la Wasserturm, di epoca precedente al ponte, aveva sia una funzione difensiva che di prigione.
Veniamo attirati da un ristorante che occupa un palazzo completamente coperto da murales, con tavolini all’aperto e che offre piatti tipici di Lucerna come la fondue e la Luzerner Fritschi-Pastetli.
Mio marito prova ad assaggiare la fonduta al formaggio, ossia una crema di formaggio fuso accompagnata da crostini di pane da infilzare in uno spiedino ed immergere nella fonduta, che si mantiene sciolta perché contenuta in un pentolino posto su un fornellino ad alcool.
La fonduta contiene oltre a vari tipi di formaggio sciolti, anche la farina di granoturco, il vino bianco secco, l’aglio e la noce moscata. Diciamo che è un buon piatto per le sere invernali, ma in una calda sera di maggio con la temperatura che ricorda più il mese di luglio, non è l’ideale. Molto meglio la mia Luzerner Fritschi-Pastetli; un cestino di pasta sfoglia ripieno di pezzetti di carne con funghi, salsina e contorno di verdura mista bollita.
La giornata è stata lunga e decidiamo di tornare in albergo…altre due intere giornate ci attendono per esplorare Lucerna e dintorni.
Domenica mattina alle 8.00 usciamo dall’albergo in una bella e soleggiata giornata di fine maggio, dalle temperature insolitamente alte per la Svizzera in questo periodo e la città è tutta per noi…se nel pomeriggio e nella serata di sabato una folla di persone era raccolta sul lungolago e nelle piazzette e stradine del centro…ora probabilmente sta ancora dormendo.
E’ una bella sensazione quella che ti fa sembrare che la città sia tutta per noi!
Ci avviamo a piedi verso la cattedrale che con le sue alte guglie ci appare in lontananza e facciamo colazione in un piccolo bar situato in una piazzetta ai piedi della scalinata che porta alla cattedrale.
La cattedrale di Lucerna è dedicata ai Santi Maurizio e Loedegario, patroni della città, conosciuta dai più come la Hofkirche, è un misto di stili gotico, rinascimentale e barocco.
Ciò che mi colpisce di più sono le due torri laterali che culminano in due guglie altissime, che la fanno riconoscere anche da lontano, e il cimitero che la circonda su tre lati.
E’ domenica mattina, all’interno si celebra la Santa Messa, così diamo solo una sbirciatina e decidiamo di tornare più tardi per non disturbare.
Un gatto sornione, ma che all’occorrenza, se stuzzicato, tira fuori gli artigli, sosta come di guardia sul piazzale di fronte alla chiesa.
Sempre a piedi percorriamo la strada che ci porta prima al Bourbaki Panorama e poi al Lowen Denkmal:
il primo è un enorme dipinto circolare, uno dei pochi rimasti di questo particolare tipo di pittura del XIX secolo, che raffigura l’accoglienza riservata dagli svizzeri all’esercito francese in disfatta nella guerra franco – prussiana del 1870 – 1871, guidate dal Generale Bourbaki. Figure di civili che prestano le cure ai feriti, soldati stanchi e demoralizzati, con queste immagini l’autore esprime il proprio giudizio sull’assurdità delle guerre.
Poco dopo il Bourbaki Panorama arriviamo ad un giardino con un laghetto dove sulla parete rocciosa è scolpita l’immagine di un leone morente, che rappresenta il sacrificio delle truppe svizzere cadute nella difesa del delfino di Francia, durante la Rivoluzione francese.
Il luogo è molto suggestivo e ci offre un po’ di fresco per sfuggire a questa giornata che si preannuncia ancora di 30°.
Nel frattempo la città torna a rianimarsi e noi vogliamo andare a visitare la Museuggmauer; questa non è altro che ciò che rimane dell’antica cinta muraria che circondava la città di Lucerna, con ancora nove torri tutte visitabili.
Si tratta di alte torri, al cui interno rampe di scala portano in cima, dove si può ammirare il panorama della città, del lago e delle cime delle montagne…farle tutte nove però sarebbe davvero impegnativo ed è così che accogliamo il suggerimento della guida e ci limitiamo a visitare la più interessante, la torre dell’orologio, che all’interno accoglie numerosi orologi con i loro complicati meccanismi e che sul fronte ha il dipinto di due giganti che pare sostengano l’orologio.
E’ la Zytturm, che suona l’ora un minuto prima di tutti gli orologi della città di Lucerna e il cui orologio viene caricato ogni giorno dal maestro del tempo.
Da quassù il panorama è davvero bello, ma dopo un lungo ristoro nel giardino ai piedi delle mura, decidiamo di scendere verso una zona della città che ancora non abbiamo visitato, è quella che è affacciata sulla Reuss e non sul lago e che vede le due rive congiungersi grazie ad un altro ponte in legno è il Spreuerbrucke, letteralmente il ponte della pula, poiché in passato questo era l’unico punto in cui si potesse gettare la pula nella Reuss.
Il ponte risale al 1400 e nel 1600 fu completato con l’installazione di numerosi pannelli o tavole in legno raffiguranti dipinti della danza macabra.
Qui la Reuss scorre più impetuosamente e subito dopo c’è una chiusa.
Da qui risaliamo il corso del fiume fino alla chiesa dei Gesuiti, in stile barocco, prospiciente il lago e riattraversiamo il fiume su un altro ponte pedonale dai parapetti in ferro battuto alla ricerca di un ristorante per pranzare.
Anche se la sera precedente abbiamo speso una cifra per la cena, decidiamo di concederci ugualmente un pasto in un ristorante frontelago…tagliere di affettati e formaggi per mio marito una pasta classica per me, nei tavolini all’aperto sotto un ombrellone, vicino al vecchio Rathaus (municipio).
Il pomeriggio si preannuncia caldo così ci dirigiamo verso un’area verde dietro la stazione, è Inseli Park, dove le famiglie portano i bambini a giocare, i ragazzi prendono il sole e ci si può sedere tranquillamente ad ammirare la città che si specchia sul lago, i cigni che si inseguono sul lago e le anatre che si nascondono fra le canne, mentre le libellule svolazzano sui fiori.
Personalmente però il posto migliore dove stare in tranquillità è la zona del lungolago verso il casinò, qui su una delle tante panchine, verso il tramonto, puoi osservare il monte Pilatus illuminato dalla calda luce serale, le montagne in lontananza con ancora le cime innevate, le imbarcazioni che rientrano in porto dopo una giornata trascorsa sul lago.
Alle nostre spalle un gruppetto di indiani gioca a bocce su un campo improvvisato, un ragazzo improvvisa alla tromba una musica Jazz, mentre nel chioschetto che vende gelati, ci compriamo un cono con una palla di gelato…per la seconda dovremmo accendere un mutuo, così passiamo.
Lucerna è una città con tanti turisti, ma ti sa regalare momenti unici, in cui rilassarti a contemplare il lago e le bellissime costruzioni che su esso si affacciano.
Trovo anche che sia una città molto romantica dove passeggiare sui viali del lungo lago, sui suoi tanti ponti, lungo la Reuss, nelle stradine del centro storico che si aprono in tante piazzette dove spesso si trovano antiche fontane, alcune eleganti ed elaborate, altre più semplici ed essenziali.
L’acqua comunque è l’elemento caratterizzante di questa città, La si ritrova ovunque.
La giornata è stata lunga,il giorno successivo ci attende la gita al Monte Pilatus, così a malincuore di dirigiamo all’Hotel.
Il lunedì mattina sarà dedicato alla visita del Monte Pilatus, sveglia presto, veloce colazione nella pasticceria vicino all’Hotel che appartiene alla catena Bachman che ha tante specialità ed eccoci al punto di imbarco per Alpnachstadt, dal quale prenderemo il treno a cremagliera per salire sul Pilatus, ma prima ci godiamo questa breve mini crociera sul lago, salutiamo la città, il piccolo porticciolo delle barche, mentre il paesaggio si fa più campestre, con dolci verdi colline, rare baite sparse qua e là, mentre una leggera nebbia che aleggia sul lago ci accompagna a destinazione.
Il trenino a cremagliera che da Alpnachstadt porta alla cima del Pilatus ha una pendenza massima, in alcuni punti, del 48% ed attraversa paesaggi diversi fra loro.
Dopo essersi lasciati alle spalle i primi pascoli con le mucche, attraversando gallerie scavate nella roccia, osserviamo un sentiero a zig zag che sale verso la cima e sul quale escursionisti intraprendenti si mettono alla prova per arrivare in cima con le proprie gambe.
Nell’ultimo tratto osserviamo altri sportivi che ci fiancheggiano scendendo sulle ali di un parapendio… altri ancora più su lo stanno sistemando per prepararsi alla discesa.
Credo che sia emozionante lanciarsi, lasciarsi librare nell’aria fresca e tersa della mattina, ma lascio volentieri a loro tutto il piacere.
Qui in cima il panorama ci ripaga del viaggio affrontato regalandoci una visione di tutte le Alpi dalle cime innevate e di tanti altri piccoli laghi e bacini d’acqua.
Saliamo proprio fino alla vetta, dove sono installate tutte le antenne, il sole picchia e anche la neve rimasta nelle zone in ombra si scioglie. Consumiamo uno spuntino seduti su una panca in legno e nel tavolo di fianco a noi alcuni corvi delle Alpi ci osservano curiosi e per nulla intimoriti, nella speranza che qualche piccolo avanzo di piane o di biscotto avanzi per loro.
Qui sulla cima ci sono due rifugi, il più vecchio, il Belvedere, fu anche visitato dalla Regina Vittoria, il secondo di forma tondeggiande risale agli anni ’60.
Decidiamo di scendere con la “gondola”, una moderna funivia che in tre minuti ci fa fare un salto di mille metri, pare di volare. Alla stazione intermedia una funivia tradizionale ci attende per riportarci a Kriens, un sobborgo di Lucerna.
Prima però ci fermiamo ad osservare alcune persone con delle imbragature che si cimentano sugli alberi del parco avventure qui presente. Mentre attendiamo l’autobus che ci riporterà alla stazione di Lucerna, cerco di immaginare come poteva essere questo moderno quartiere di Lucerna agli inizi del secolo scorso, quando mia nonna dette alla luce la sua secondogenita proprio qui a Kriens nel 1913.
Il lago dei quattro Cantoni non è solo il Lago di Lucerna ed è per questo che, pure se Lucerna ne è la città più importante, consiglio vivamente di visitare il lago anche in altre zone, soprattutto la litoranea che da Lucerna va verso la città di Brunnen passando da Kussnacht am Rigi e da Gersau, anche se in questa zona la strada diventa curvilinea.
Quest’ultima cittadina presenta un bel lungolago, dove in questa calda giornata di fine maggio la gente si stende a prendere il sole e si immerge nelle acque del lago che in questa zona sono davvero trasparenti.
Un servizio di traghetti fa la spola da una parte all’altra del lago.
A Kussnacht am Rigi troviamo alcune persone che sedute sulle panchine che gareggiano fra loro con modellini di imbarcazioni.
L’ultima sera a Lucerna si alza un vento impetuoso e arriva la pioggia, ma noi riusciamo in tempo a ripararci in albergo.
La mattina del martedì lasciamo Lucerna accompagnati da un sole stupendo alla volta di Basilea, 2° tappa del nostro viaggio di cui vi parlerò nel prossimo articolo.