La prima domanda che mi sono posta prima ancora di pensare di organizzare un viaggio in Turchia è stata: “E’ una nazione sicura?”
Documentarsi al riguardo è abbastanza difficile.
Se si guarda sul sito della farnesina sembra una nazione da cui tenersi lontani, pericolosa ed irrequieta e se si leggono articoli giornalistici ancora peggio.
Eppure viaggiatori di svariate nazionalità decidono di partire e per il web si vedono foto mozzafiato di posti incantati che solo la Turchia custodisce.
Stavo per gettare la spugna e rassegnarmi ad ascoltare le parole di mia mamma che assolutamente non voleva che la sua bambina prendesse un aereo per questa destinazione, fino a quando non mi sono imbattuta in un articolo molto interessante sulla pagina Scoprire Istanbul.
Scoprire Istanbul è un sito gestito da un ragazzo di origini italiane e dalla fidanzata turca, che vivono per l’appunto ad Istanbul.
Nell’articolo descrivono dettagliatamente la situazione attuale, aggiornata al 2018, riferendosi non solo ad Istanbul ma a tutta la Turchia.
Leggendo le loro parole mi si è aperto un mondo: Istanbul non è così spaventosa e pericolosa come la dipingono, anzi, viene considerata meno rischiosa di altre città europee come Parigi o Barcellona.
La verità purtroppo è che nella società di oggi i media ci mostrano solo una piccola percentuale di quello che succede e di quella piccola percentuale non c’è mai niente di positivo.
Istanbul è una città, che dopo l’ultimo attentato nel Capodanno 2016, sta facendo di tutto per cercare di ritornare al suo meritato splendore, per mostrare le bellezze che ha da offrire.
Però un conto è quello che si legge su internet, un altro conto è quello che effettivamente poi è la realtà…
Ma del resto noi viaggiatori cosa possiamo fare se non ascoltare le nostre sensazioni e le opinioni di chi ha già fatto prima di noi quel determinato viaggio?
Sensazioni ed opinioni che poi sono risultate essere assolutamente vere!
Non c’è mai stata occasione, momento o attimo in cui abbia provato timore o paura camminando per strada, cenando al ristorante, visitando i monumenti o passeggiando per mercati e quartieri.
Anzi, ho trovato Istanbul una città pulita, moderna e dinamica, con persone cordiali e disponibili.
Lo stesso vale per la Cappadocia e Pamukkale, abbiamo incontrato persone splendide che ci hanno aiutato durante il nostro viaggio.
Quindi, come decidere l’itinerario per chi come me ha solo 7-8 giorni a disposizione per una nazione così grande come la Turchia?
Il motivo principale del viaggio era visitare la Cappadocia, quella terra così affascinante, selvaggia e magica che ogni viaggiatore dovrebbe vedere prima o poi nella vita!
Quella terra in cui l’emozione nel veder volare contemporaneamente tante mongolfiere colorate al crepuscolo, di camminare sopra a montagne che sembrano panna montata e di scoprire insediamenti scavati dentro alle rocce…è davvero forte!
La nostra premura quindi era quella di dedicare il tempo necessario a questa regione centrale così particolare.
Rimasti incantati dai racconti su Istanbul poi, non potevamo non inserirla nel nostro itinerario…mille città in una, dove ogni volta che giri l’angolo sembra di essere addirittura in un’altra nazione.
Volevamo vivere tanti pezzettini di questa vasta nazione, per cui abbiamo deciso di inserire anche una breve, ma doverosa tappa al sito Patrimonio dell’Unesco di Pamukkale, una zona termale davvero suggestiva.
ITINERARIO DI VIAGGIO
GIORNO 1: Arrivo in serata all’Aeroporto di Istanbul-Sabiha Gökçen (lato asiatico)
GIORNO 2: Istanbul
GIORNO 3: Istanbul
GIORNO 4: Istanbul + volo aereo pomeridiano direzione Cappadocia
GIORNO 5: Cappadocia
GIORNO 6: Cappadocia
GIORNO 7: Cappadocia + trasferimento con pullman notturno a Pamukkale
GIORNO 8: Pamukkale
GIORNO 9: Volo aereo dall’Aeroporto di Denizli per Bologna con scalo ad Istanbul
TRASPORTI IN TURCHIA
Istanbul ha due aeroporti, Sabiha Gökçen, posto sul lato asiatico della città distante circa 45 minuti dal centro e Atatürk, sul lato europeo a soli 20 minuti dal centro.
Le compagnie aeree che operano verso la Turchia sono 2, la Turkish Airlines e la Pegasus Airlines, la seconda è la compagnia low cost della Turchia e quindi offre voli a prezzi più convenienti ma verso l’aeroporto più lontano e ad orari non proprio favorevoli.
I trasporti ad Istanbul sono molto ben strutturati e funzionano egregiamente, per cui abbiamo deciso, dietro consiglio del ragazzo che gestisce “Scoprire Istanbul”, di atterrare all’Aeroporto di Istanbul-Sabiha Gökçen, prendere il pullman bianco della compagnia Hava Bus in direzione del porto di Kadikoy (45 min circa) per poi attraversare il Mar di Marmara e il Bosforo ed arrivare sulla sponda europea, al porto di Eminönü (20 min circa).
In questo modo abbiamo risparmiato i soldi del trasporto privato proposto dall’hotel e fin da subito siamo entrati nel clima della città, godendoci un bellissimo skyline notturno dal traghetto.
Per tutta la nostra permanenza ad Istanbul, per spostarci da una zona all’altra, ci siamo avvalsi della Istanbul Card, valida per la metro, tram e traghetti.
Si può acquistare in alcuni negozi sparsi per la città o in chioschi vicino alle principali fermate del tram e dei traghetti. Noi, ad esempio, l’abbiamo fatta in un chiosco vicino al porto di Eminönü che apre alle 9:00.
La carta costa circa 7/8 Lire Turche (poco più di 1€), può essere utilizzata da più persone contemporaneamente (per questo è sufficiente acquistarne una sola) e la si può ricaricare in appositi apparecchi posti nelle principali fermate o nei chioschi.
Una volta che non serve più è possibile restituirla e farvi rimborsare i soldi della carta.
Da Istanbul alla Cappadocia ci siamo spostati in aereo, questa volta abbiamo volato con Turkish Airlines perchè proponeva, anche se ad un costo un poco più alto, un volo con partenza dall’aeroporto di Ataturk (quello vicino al centro di Istanbul) con arrivo all’aeroporto di Nevsehir, il più vicino alla città in cui abbiamo alloggiato in Cappadocia.
E’ possibile effettuare questo spostamento anche in pullman, ma dove possibile abbiamo cercato di utilizzare i voli aerei, considerato il prezzo piuttosto basso; per evitare perdite di tempo e troppe ore di pullman.
In Cappadocia la situazione trasporti è un po’ diversa da Istanbul, ci sono piccoli dolmus locali che collegano le principali città tra loro, ma sono poco efficienti e nessuno conosce veramente gli orari.
Essendo una regione dove le principali cose da vedere sono vallate, musei a cielo aperto, città sotterranee e paesini arroccati, la soluzione migliore è quella di noleggiare un’auto!
Ci sono anche tour guidati proposti dalle varie agenzie ed hotel, che offrono ai turisti itinerari giornalieri che toccano i principali punti di interesse della zona, ma tutti li sconsigliano per via delle numerose perdite di tempo e la poca libertà.
Trovare un noleggio auto su internet che desse la possibilità di ritirare e consegnare la macchina a Göreme (la città in cui abbiamo alloggiato) è stato impossibile, quindi abbiamo chiesto aiuto al nostro hotel.
Hanno dato incarico al proprietario di un noleggio auto di Avanos (città vicina a Göreme) di venirci a prendere all’aeroporto con l’auto che poi ci ha consegnato ad Avanos, da dove poi noi abbiamo proseguito fino a Göreme.
Per 3 giorni di noleggio abbiamo speso 80 € e considerando che la benzina costava davvero poco abbiamo trovato questa soluzione vincente.
Ciò nonostante per visitare alcune zone della Cappadocia, come Love Valley, Rose and Red Valley e Göreme Open Air Museum, se siete dei buoni camminatori, non dovreste avere problemi a raggiungerle e percorrerle a piedi.
Da Göreme a Pamukkale non esistono collegamenti aerei, quindi abbiamo optato per il viaggio notturno in pullman, per non perdere tempo durante il giorno e per non dover guidare 7/8 ore di fila.
Il costo è davvero irrisorio, 14 € a testa, e i pullman, oltre ad essere molto spaziosi, hanno anche uno schermo posto nel sedile davanti dove è possibile guardare film o ascoltare musica.
I biglietti per i viaggi in pullman possono essere acquistati su internet solo da cittadini turchi, così abbiamo chiesto al nostro hotel di farlo per noi.
Nel caso non vogliate prenotare il trasferimento bus in anticipo, è possibile farlo in loco all’Otokar (stazione degli autobus) di Göreme dove si trovano tutti i negozi delle varie compagnie, noi abbiamo viaggiato con Süha Turizm.
Una volta a Pamukkale è davvero facile orientarsi. Spostarsi a piedi quindi non è un problema, la città è davvero piccola e proprio davanti alla strada principale si trova l’ingresso al sito.
Il trasferimento da Pamukkale all’aeroporto di Denizli (45 minuti) lo abbiamo commissionato al nostro hotel, che ci ha trovato un taxi, unica valida soluzione per una partenza fissata alle 5:00 di un lunedì mattina.
DOVE DORMIRE IN TURCHIA
Istanbul è una città che va vista dall’alto e cosa c’è di meglio che svegliarsi e far colazione con vista sulla bellissima Moschea Blu? Nulla.
Lo Star Holiday Hotel di Istanbul si trova proprio di fronte alla piazza di Sultanahmet, ad un passo dalla Moschea Blu, da Santa Sofia e dalla Cisterna Basilica.
Ottimo rapporto qualità/prezzo, camere non troppo grandi ma buona pulizia, personale cordiale e una terrazza panoramica in cui gustare un’ottima colazione.
Istanbul è una delle città più grandi che io abbia mai visitato, quindi è molto difficile capire dove sia meglio alloggiare.
Sicuramente per chi ha poco tempo a disposizione, alloggiare nella zona di Sultanahmet, Eminönü o Sirkeci è la soluzione migliore, perchè vicino ai monumenti di principale interesse.
Ultimamente anche la zona di Karaköy, al di là del Corno d’Oro, sta prendendo piede grazie alla presenza di hotel lussuosi e moderni a prezzi moderati.
In Cappadocia si trovano moltissimi hotel nelle città di Avanos, Cavusin, Uçhisar e Göreme, ma solo quest’ultima garantisce quell’esperienza affascinante di dormire dentro a un camino delle fate.
Qui ce n’è per tutti i gusti, dalla pensione agli hotel di lusso, vi assicuro che i migliori vanno subito a ruba, per cui è importante prenotare per tempo.
I criteri della nostra ricerca sono stati: una bella terrazza in cui fare colazione ed avere una bella vista sui camini delle fate ed una camera scavata nella roccia.
Abbiamo trovato queste caratteristiche nell’hotel Hanzade Suites, semplice, non troppo grande, con una bellissima corte interna con pergolato e una terrazza panoramica curata nei minimi dettagli con vista sui tipici camini delle fate. Sicuramente uno degli alloggi più belli in cui siamo mai stati in viaggio!
Il proprietario della struttura ci ha saputo consigliare, organizzare il noleggio auto e persino il pullman notturno per Pamukkale…un luogo che ci ha fatto trascorrere 3 giorni senza farci mancare mai niente.
A Pamukkale il livello degli hotel è molto basso, una notte più o meno costa dai 20 ai 30 € in una struttura di media qualità, ci sono anche alcuni hotel più lussuosi, ma per una sola notte ci siamo accontentati del Pinar Hotel.
Senza infamia e senza lode, situato in una via un po’ maltenuta. Se avete un budget più alto cercate un altro hotel!
CURIOSITÀ DALLA TURCHIA
Un viaggio in Turchia è prima di tutto buttarsi nella scoperta di una nuova cultura.
Istanbul dista poco più di un paio d’ore di volo dall’Italia, eppure è totalmente diversa da quello a cui siamo abituati a vedere.
E’ una città davvero enorme, la più grande in cui io sia stata!
Si ha la possibilità, in un solo giorno, di spaziare dalle passeggiate nell’antica zona ottomana residenziale, al vecchio centro storico ricco di monumenti, agli aperitivi nelle terrazze degli alti grattacieli e di rimanere imbottigliati nel traffico vicino a piazza Taksim.
Anche se quasi tutta la Turchia si trova in Asia, Istanbul si divide in due continenti, quello europeo e quello asiatico. Negli anni è poi divenuta un chiaro esempio di come due culture così differenti possano convivere insieme creando un mix perfetto di usanze, relazioni e cibi.
Questa combinazione si può evincere anche dallo skyline della città, un alternarsi di alti grattacieli e minareti.
La Cappadocia invece si trova nel cuore dell’Anatolia, al centro della Turchia, una regione montuosa di origine vulcanica.
Un luogo speciale, unico, dove si trovano alcuni dei paesaggi più belli al mondo, ricchi di cavità, grotte e piramidi di tufo, chiamate Camini delle Fate.
Oggi giorno è una zona piuttosto turistica, ciò nonostante conserva le sue tradizioni e peculiarità, lasciando intatta quella magia che sa regalare ai visitatori.
Pamukkale è la grande Cascata di Cotone che prima o poi è capitato a tutti di vedere in foto.
Lunghissime distese di calcare e travertino bianco come la neve ricoprono la montagna della città e l’acqua termale sgorga costantemente creando uno degli spettacoli più belli mai visti.
Queste 3 tappe del nostro viaggio in Turchia sono molto differenti tra loro, ed ognuna ci ha saputo accompagnare alla scoperta della cultura locale e regalare momenti indimenticabili…
- Un po’ ovunque in Turchia, ma soprattutto in Cappadocia, troverete l’Occhio di Allah, un occhio di vetro blu e bianco. E’ un amuleto contro il malocchio e la sfortuna, si usa appenderlo fuori casa, in macchina o come gioiello.
- Ad Istanbul è possibile avvistare i delfini! Lungo il Corno D’Oro e il Bosforo talvolta si intravedono questi bellissimi esemplari che nuotano in mezzo ai traghetti. Passeggiando sul Ponte di Galata ne abbiamo avvistati alcuni nel Corno D’Oro, sembra davvero non abbiano paura di niente! Era la prima volta che li vedevo in mare, ed è stato emozionante.
- La Turchia è uno stato laico, quindi senza una religione imposta dallo Stato. Anche se la maggior parte della popolazione è di religione Islamica, la Turchia è una nazione molto aperta, che accetta le differenze e ci convive pacificamente.
- Riallacciandomi a quanto scritto sopra non sarà per niente strano vedere gruppi di amici, anche giovani, con donne con il velo ed altre senza, è una cosa del tutto normale.
- Nonostante si possa pensare ad un popolo dalla mentalità chiusa, Istanbul è una città Gay Friendly, perfetta per coppie e single.
- Nei quartieri più conservatori, i negozi di vestiti fanno un po’ impressione: siamo capitati davanti alla vetrina di uno che aveva almeno 500 tuniche nere molto coprenti tutte uguali. Abbiamo anche scoperto che quando si va a fare shopping in queste tipologie di negozi, l’uomo non può entrare e deve aspettare fuori dal negozio!
- I musulmani non possono bere alcolici, di conseguenza nei vari ristoranti è molto difficile trovarne. Nelle zone più turistiche e nei ristoranti di lusso però si possono consumare bottiglie di vino e birra, ma a prezzi un po’ alti.
- In qualsiasi località della Turchia: nel centro città, fuori dai monumenti, in mezzo alle valli in Cappadocia, si trovano chioschi dove vendono spremute di arance e melagrane, un’ottima occasione per concedersi una pausa con una bevanda fresca e nutriente!
- Camminando per strada incontrerete tantissimi cani e gatti randagi, in realtà la maggior parte è stata sterilizzata gratuitamente da veterinari. Lo si può riconoscere nei cani da un bottoncino colorato nell’orecchio e nei gatti da un piccolo taglio nell’orecchio. Ogni animale ha la sua zona e i negozianti o persone che abitano vicino sono abituati a lasciare fuori dalla porta cibo ed acqua. Talvolta qualche cane inizierà a seguirvi perché spera in un po’ di cibo, ma sono davvero ben educati e se non li considererete per qualche minuto andranno altrove. In un ristorante in Cappadocia ci è capitato che un bel cagnolone nero si sedesse ai piedi del nostro tavolo al ristorante, il cameriere, con fare cortese, ha preso un po’ di avanzi in cucina e li ha posti fuori dal locale per il cane. In Turchia tutto questo fa parte della loro cultura, è perfettamente normale.
- Il piatto tipico della Turchia per eccellenza è il Kebab, ma attenzione, non è il classico panino con carne che siamo abituati a mangiare noi in Italia. Kebab è un modo di cuocere la carne, è arrostita in modo particolare, con spezie ed aromi e può essere servita in molti modi, anche in mezzo ad un panino. Ha un sapore molto forte e particolare, sicuramente non adatto a tutti i palati.
- La Turchia, si sa, è famosa per il suo tè (çay), servito rigorosamente in piccole tazze di vetro dalla forma a clessidra su piattini colorati di rosso e oro. Il più diffuso è il tè nero, che viene coltivato e prodotto a Rize, ma in molti bar di Istanbul si trova l’apple tea, una versione più turistica e meno amara al gusto di mela.
- La Cappadocia è famosa per il volo delle mongolfiere all’alba. Ogni mattina, meteo permettendo, si alzano in volo numerose mongolfiere colorate, volano sopra alle vallate, passando tra i Camini delle Fate più belli e regalano uno spettacolo davvero emozionante. Un’esperienza davvero unica quella di volare a bordo di una mongolfiera ed ammirare questa terra così affascinante dall’alto.
- A Pamukkale, per visitare le vasche di travertino, è necessario togliersi le scarpe e camminare a piedi nudi direttamente sulla roccia. Questo per preservare il sito e per evitare il suo deterioramento. La sensazione che si prova a camminare sulla roccia bianca con l’acqua che ridiscende la montagna è impagabile.
Per la prima volta in un viaggio, se dovessi tornare indietro, rifarei tutto esattamente nello stesso modo!
Abbiamo visto tutto quello che ci eravamo prefissati, abbiamo sfruttato appieno i giorni che avevamo a disposizione senza strafare e godendoci appieno ogni momento.
Abbiamo trovato un’incredibile affinità con questa destinazione, trovandoci a nostro agio in qualsiasi situazione e luogo. Non è una cosa scontata quando si viaggia!
Prima di lasciare la Cappadocia abbiamo chiacchierato un po’ con il proprietario del nostro hotel e parlando ci ha raccontato che non sono abituati a vedere viaggiatori Italiani.
E poi, è arrivata la fatidica domanda: “Perché gli Italiani non vengono in viaggio in Turchia ?”
Un po’ imbarazzati non sapevamo bene cosa rispondere…
Allora abbiamo iniziato a raccontare di quello che ci viene mostrato o detto in televisione e su internet, dei vari attentati in giro per il mondo e degli estremismi della religione che molti di loro praticano…ma mentre elencavamo questi motivi, nemmeno noi riuscivamo ad esserne convinti.
Non si può fare di tutta l’erba un fascio, dopo aver toccato diverse tappe, in zone differenti, di un paese vastissimo come la Turchia abbiamo capito una cosa:
La Turchia è più europea di quello che pensiamo, la religione per i turchi non è estremismo o follia come ci vogliono far credere e una delle cose più sbagliate che possiamo fare, come viaggiatori che amano scoprire nuove culture, è quello di privarci di viaggi e sogni per paure insensate.