La seconda tappa del nostro tour alla scoperta della Cambogia prosegue verso Battambang, la seconda città più grande e con il maggior numero di abitanti dopo la capitale.
Si trova in una zona rurale, circondata da distese di campi coltivati e qualche rara collina, non potevamo pensare di assaporare appieno questo viaggio senza vedere e capire la vita contadina di questo popolo.
I punti di maggiore interesse si trovano quasi tutti fuori città, perciò è necessario accordarsi con un tuk-tuk driver.
Poco distante dalla città si trova WAT EK PHNOM, un tempio simile a quelli di Angkor quasi interamente distrutto dove successivamente è stato costruito lì vicino un altro tempio Buddista molto colorato.
Accanto alle strutture si trova, in cima a delle scalinate, un Buddha gigante lasciato incompleto perché troppo alto rispetto al tempio e quindi considerato irrispettoso.
Tornando verso Battambang il nostro simpatico tuk-tuk driver si è fermato in una palafitta lungo il fiume dove vive una famiglia che lavora la carta di riso che utilizzano i Cambogiani per fare gli involtini primavera.
Le due ragazze che stavano cucinando la carta di riso sono state davvero molto carine e cordiali, ci hanno invitato in casa loro e spiegato tutto il procedimento che attuano per produrne svariate quantità al giorno, a seconda degli ordini dai ristoranti che ricevono.
Mi ha davvero molto colpito la disponibilità di questa gente nel lasciarci entrare nelle loro case come se accogliere degli sconosciuti fosse la cosa più normale del mondo.
L’attrattiva principale della città è il BAMBOO TRAIN!
Non è altro che un telaio di legno, ferro e bambù, con un motore sulla parte dietro, che fa da “treno” e percorre i binari che passano in mezzo alle campagne.
Quando si arriva alla stazione di partenza si pagano 5$ a testa e subito gli operatori montano al momento questa specie di zattera.
Vieni affidato alle loro mani e dopo poco si parte per questa sfrecciata a tutta velocità tra gli alberi e i campi di soia.
La corsa giunge ad un piccolo villaggio con qualche banco di souvenir per turisti per poi ritornare alla stazione di partenza in circa 1 ora.
L’emozione che si prova a viaggiare a quella velocità sopra ad un trabiccolo in bambù mezzo scassato è indescrivibile, dà un tale senso di libertà che raramente avevo provato!! E il paesaggio…è veramente bellissimo…
Ad Ovest della città, percorrendo la strada che costeggia il fiume, si incontra PHNOM BANAN, un tempio situato in cima a una collina immerso nella vegetazione.
Per arrivare in cima abbiamo percorso una scalinata alta 358 gradini, completamente in ombra.
La struttura del tempio è molto simile a quella dell’Angkor Wat, ma lo abbiamo trovato ugualmente interessante, soprattutto perché ci ha regalato una tranquillità grazie ai pochi turisti presenti e alla posizione, circondato da un boschetto.
Ai piedi della scalinata si trova un laghetto con qualche pedalò a forma di cigno e delle capanne in paglia molto carine, con la possibilità di fare un pic-nic e riposarsi all’ombra sopra alle amache.
Nel tragitto per tornare indietro il nostro tuk-tuk driver si è fermato lungo il fiume per farci percorrere a piedi i 2 ponti sospesi che collegano le sponde. Il costo è solo di 1$ a testa.
L’ultima tappa nei dintorni di Battambang non poteva che essere PHNOM SAMPEAU, un tempio moderno Buddista situato su una montagna in mezzo alla campagna.
Anche qui il costo è solamente di 1$ a testa e dopo aver firmato il libro degli ospiti è possibile risalire la montagna lungo la piccola strada cementata a cui è vietato l’accesso ai tuk-tuk.
Per questo motivo qualche ragazzo del villaggio offre passaggi fino in cima con le proprie motociclette per poche monete.
Ad un certo punto vi troverete davanti ad un bivio; se proseguite sulla destra arriverete al tempio, mentre se andrete a sinistra arriverete ad un parco giochi con un piccolo tempietto.
Lì vicino parte una stretta scalinata che conduce all’interno di una caverna dentro alla montagna, dove si trova un buddha sdraiato e una teca in vetro con i resti di ossa di bambini.
Un bambino del luogo, non più grande di 10 anni, ci ha fatto da guida e ci ha raccontato la tragica storia di questo posto: quando i Khmer rossi erano al potere perseguitavano le persone di questi luoghi, ricattando e gettando all’interno della cava bambini innocenti.
Proseguendo per l’altra strada invece siamo arrivati praticamente in cima al monte dove si trova il Wat, qui abbiamo avvistato per la prima volta in Cambogia delle scimmie che giocavano con qualche turista.
Con il sole che calava e batteva sui muri dorati del tempio ci siamo goduti il panorama mozzafiato che si ammira dalla cima, davvero emozionante.
Scendendo la montagna dalla ripida scalinata si giunge in una zona con qualche bar mobile e panchine dove ci si può sedere ed aspettare che da una caverna sul lato della montagna, alle ore 18:30 in punto, esca una scia formata da pipistrelli, ininterrottamente per almeno mezz’ora.
Penso sia una delle cose più incredibili che abbia mai visto, migliaia di pipistrelli che creano scie ondulate sul crepuscolo violaceo nel cielo…queste sono le cose che amo vedere quando visito qualche posto nuovo.
Adoro le curiosità e le stranezze, che poi non sono tali, ma noi le reputiamo così perché non accadono nelle nostre città italiane.
DOVE MANGIARE
Scordatevi il sovraffollamento di ristoranti in ogni dove come a Siem Reap, Battambang anche se è la seconda città più grande della Cambogia è meno turistica e di conseguenza non ci sono tanti ristoranti in cui mangiare.
Ci sono i soliti locali che propongono riso accompagnato da verdure e hamburger, quindi abbiamo dovuto girare un pochino per trovare qualcosa di diverso e che allo stesso tempo fosse tipico.
The Lonely Tree Cafe (No. 56, St. 2.5) – Questo locale deve il suo nome ad un albero solitario situato in mezzo a un campo lungo la strada che collega Siem Reap a Battambang.
Si sviluppa su 2 piani: al piano terra, dove c’è l’entrata, si trova un piccolo negozietto in cui sono in vendita prodotti d’artigianato locale il cui ricavato viene devoluto ad un’associazione per l’istruzione dei bambini che in passato sono stati vittime dello sfruttamento minorile sul lavoro; al piano superiore, collegato da una scala in bamboo, si trova invece il ristorante vero e proprio.
L’arredamento particolare e i piatti della cucina locale rivisitati in chiave moderna ci hanno catturato il cuore e il palato! Ottime le tapas di gamberi e la torta al limone.
DOVE ALLOGGIARE
A Battambang è pieno di Hotel a prezzi bassissimi ed è difficile scegliere.
Nessuno offre la possibilità di far colazione perché solitamente non hanno la cucina ed è necessario controllare le recensioni su internet perché molte volte le condizioni igieniche non sono proprio il massimo.
Angkor Comfort Hotel (all’incrocio tra 1 St e 127 Road) – Questo simpatico edificio coloniale color verde chiaro ha fin da subito catturato la mia attenzione.
Non si trova in pieno centro, anche se in 10 minuti a piedi ci si arriva, ma in una zona abbastanza tranquilla vicino al fiume e a un parco.
La hall è piena di mobili in legno, tutta la Cambogia infatti è famosa per l’intarsio del legno e le decorazioni in pieno stile Khmer.
Le stanze sono piuttosto spaziose ed hanno ampie vetrate, il personale come al solito è stato molto cordiale e ci ha anche chiamato l’autista quando era in ritardo per venirci a prendere.