Ho già detto più volte che il Natale è uno dei momenti dell’anno che preferisco.
Del Natale mi piacciono tante cose, non solo le mille lucine colorate, gli alberi addobbati e i regali, ma soprattutto trascorrere del tempo in famiglia.
Perché per me Natale vuol dire prendersi una pausa dai mille impegni, dalle stressanti giornate di lavoro, da tutto quello che ci gira intorno solitamente e stare con con i propri cari.
Era da tanto che non succedeva ma in un sabato qualunque di Dicembre, io, i miei genitori e mia sorella abbiamo deciso di andare in gita proprio come facevamo una volta.
Più precisamente in visita alla città di Ferrara.
Non avevo mai avuto grande curiosità per questa città relativamente vicina alla mia eppure così conosciuta.
Probabilmente perché non avevo avuto riscontri particolari da chi l’aveva visitata e un po’ perchè si tende sempre a snobbare le cose che abbiamo vicine.
Qualche giorno prima della partenza con mia mamma abbiamo studiato un possibile itinerario consultando una vecchia edizione de la “Guida rapida d’Italia” del Touring che da sempre sta nella libreria del salotto di casa..
Ma i vecchi disegni in bianco e nero non ci hanno preparato alle meraviglie di questa città.
Ferrara è stata una bellissima scoperta!
Ho scoperto una città piena di vita, di gente, famiglie e ragazzi per le vie del centro.
Ho scoperto stradine acciottolate poco battute, con grandi volte.
Ho scoperto una piazza piena di luci e bancarelle dei mercatini di Natale.
Ho scoperto tradizioni culinarie di cui avevo solo sentito parlare in televisione.
Ho scoperto un imponente castello con fossato in pieno centro storico.
Ho scoperto un’ottima meta per trascorrere piacevoli giornate.
La partenza non è stata delle migliori, il nevischio e gli acquazzoni improvvisi ci hanno accompagnato per gran parte del tragitto e la nebbia, una costante qui in pianura padana, non ci permetteva di vedere ad un palmo dal nostro naso.
Per fortuna, come per magia, appena trovato parcheggio, un timido sole ha fatto capolino tra le nuvole.
Abbiamo parcheggiato, non a pagamento, in una via vicina al centro storico – Via Otello Putinati.
Da lì , dopo aver attraversato un ponte sul canale che prende l’acqua direttamente dal fiume Po e attraversa la città, siamo arrivati a Porta Paula. L’ingresso al centro.
COSA VEDERE A FERRARA
VIA DELLE VOLTE
Dirigendoci verso il centro storico della città, subito abbiamo incrociato Via delle Volte,composta da una serie di vie parallele con archi e passaggi sospesi che uniscono le case attraversando la via stessa.
Questa è la zona medievale più vecchia del centro e in un tempo non troppo lontano era conosciuta anche come via delle prostitute, possiamo ben comprenderne il motivo…
Oggi invece non è altro che una zona appartata rispetto al centro città, pur facendone parte, dove passeggiare tra il ciottolato delle stradine, rimanere meravigliati dagli archi e dalle case color mattone che vi si affacciano e fermarsi in qualche osteria tipica per assaggiare i famosi ravioli di zucca.
PIAZZA TRENTO-TRIESTE
Proseguendo verso la zona centrale siamo giunti alla piazza principale della città, Piazza Trento-Trieste, cuore pulsante di Ferrara!
Di forma rettangolare, vi si affacciano numerosi palazzi antichi, l’ex chiesa di San Romano con il suo delizioso chiostro aperto al pubblico e la Cattedrale.
Da fine Novembre alla prima settimana di Gennaio vengono allestiti i Mercatini di Natale e la piazza prende subito vita.
Le illuminazioni, le bancarelle bianche che ospitano i commercianti, le logge dei mercanti sul fianco del duomo e il campanile che svetta sulla piazza sono solo alcuni degli elementi che la rendono così speciale.
Brulicante di persone…famiglie, gruppi di amici e ragazzi che passeggiavano, chiacchierando, bevendo cioccolate calde e stringendo sacchetti con gli ultimi acquisti prima di Natale.
Siamo passati da questa piazza un po’ a tutte le ore del giorno: alla mattina presto appena arrivati, durante l’orario di pranzo e al calar del sole a metà pomeriggio ed ogni volta che la osservavo cambiava colori ed atmosfera.
Come fare a non innamorarsene!?
CATTEDRALE DI SAN GIORGIO
Un vero peccato non aver potuto vedere la facciata della Cattedrale perché interamente coperta dalle impalcature dei lavori, ma siamo riusciti ugualmente a farci un’idea dell’immensità e della bellezza che la contraddistingue.
In stile barocco a tre navate, il suo interno si presenta come un luogo alquanto buio, qui è sepolto Papa Urbano III. L’ingresso è libero.
Ben più d’impatto invece è la parte esterna del duomo, oltre alla facciata, il fianco che si affaccia su Piazza Trento-Trieste è davvero particolare con le sue due gallerie ornate da colonne di forma diversa e un portico continuo nella zona inferiore chiamata Loggia dei Merciai.
In fondo alla fiancata della cattedrale, spicca il campanile rinascimentale in pietra calcarea bianca e rossa con alcune campane che ogni tanto si sentono rintoccare.
PALAZZO MUNICIPALE
Di fronte al Duomo sorge il Palazzo Municipale in stile neogotico, un tempo prima residenza ducale degli Este, oggi sede del Municipio.
Dalla porta situata di fronte al duomo chiamata Volto del Cavallo si accede alla vecchia corte ducale, oggi trasformata nella Piazza del Municipio.
La piazza è collegata con l’interno del palazzo dallo Scalone d’onore, ovvero un’imponente scalinata con cupola cinquecentesca.
Anche qui il clima di festa aleggiava nell’aria, con i mercatini di Natale e le decorazioni che riempivano la piazza e una giostra per bambini con tante famiglie intorno.
Questa corte è capace di trasportare indietro nel tempo, grazie all’architettura medievale dell’edificio, con i caldi colori delle facciate marmoree.
CASTELLO ESTENSE
Ed eccoci arrivati davanti al fiore all’occhiello di Ferrara: il suo imponente Castello Estense, in pieno centro città.
Il Castello Estense di Ferrara è proprio come uno di quei castelli che vengono alla mente quando si leggono le favole, con i fossati pieni d’acqua lungo il perimetro e ponti levatoi in ogni lato, un’ampia corte interna e quattro alte torri d’osservazione poste agli angoli della fortezza.
Ogni principessa che si rispetti direbbe che questo è il perfetto castello per viverci.
Cosa ancora più sorprendente: la struttura non ha alcun segno di cedimento alle pareti, nessuna parte rovinata o in disfacimento…tutto perfetto, quasi come se lo avessero costruito da poco.
Invece, questo castello sorse nel 1385, inizialmente come strumento di controllo politico e militare, successivamente, con il passare degli anni divenne anche questo dimora della casata degli Este, duchi di Ferrara.
Tutto ciò fa ben comprendere quanto la città di Ferrara tenga ai suoi monumenti e curi il loro restauro…durante la visita inoltre, nelle stanze dei nobili, gli arazzi e gli affreschi che ricoprono i muri sono segnalati con particolari pezzi di stoffa, ad indicare gli imminenti restauri e nell’attesa evitare che crepino e si rovinino.
Dopo una lunga fila per entrare abbiamo iniziato la visita al castello dal piano terra in cui si possono vedere le vecchie cucine e le prigioni.
Salendo una stretta scalinata la visita continua ai piani superiori, in cui si trovano le stanze nobiliari.
La prima stanza permette di accedere alla Loggia degli Aranci, che si affaccia su un ampio terrazzo con vista sul centro città.
Il profumo di agrumi e la disposizione delle piante mi ha subito riportato indietro nel tempo ad un paio di mesi fà, all’Andalusia, quando camminavo beata tra gli aranci nel Patio de los Naranjos nella Cattedrale di Siviglia.
Nella stanza successiva è possibile prendere una scala che conduce in cima alla Torre dei Leoni.
Una torre di avvistamento già presente quando è stato costruito il castello che presidiava le mura della città e da cui si può godere di una vista a 360° su Ferrara.
La visita prosegue nelle grandi stanze nobiliari, arredate con quadri e lampadari, con particolari affreschi dipinti nei soffitti.
E’ quindi stato ideato un ottimo sistema di specchi posizionato a terra che consente di ammirare gli affreschi senza dover rompersi il collo per guardare in su.
Tornando al piano terra del Castello si incontrano numerose stanze destinate a mostre di quadri. Attualmente viene ospitata quella di Boldini e De Pisis, artisti del primo ‘900.
ORARIO: 9:30 – 17:30
BIGLIETTI: adulti 6,00 €, ridotto 4,00 €, bambini < 12 anni 1,00 € – supplemento di 2,00 € per la visita alla Torre.
PALAZZO DEI DIAMANTI
Spostandosi dal centro storico vero Parco Massari si incontra il famoso Palazzo dei Diamanti.
Il nome di questo palazzo è dovuto dagli esterni dell’edificio caratterizzati da un motivo bugnato, lavorazione muraria a forma di punte di diamante.
In tutto sono circa 8.500 blocchi di marmo bianco venato di rosa che con la luce del sole crea effetti prospettici.
Peccato però che anche questo palazzo, quando ci siamo stati in visita, fosse coperto da teloni ed impalcature per tutta la facciata…ci siamo quindi accontentati del delizioso chiostro nella corte interna del palazzo.
Il palazzo oggi ospita mostre d’arte, con quadri e sculture, a ritmo ininterrotto, che attraggono frotte di visitatori.
PIAZZA ARIOSTEA
Ormai la giornata era giunta al termine e nel tragitto per tornare verso il centro ci siamo fermati ad osservare Piazza Ariostea.
In questa grande piazza, a forma rettangolare con un anello centrale, è situata la statua di Ludovico Ariosto, che alla corte estense creò i suoi capolavori letterari.
D’estate diventa il principale punto di ritrovo per ragazzi e famiglie che di siedono sulle verdi aiuole.
PALAZZO SCHIFANOIA
In via Scandiana, 23, è ubicato palazzo Schifanoia, costruito nel 1385 dagli Este.
Il nome significa letteralmente “schifare la noia” ed era un edificio destinato al riposo ed allo svago.
Oggi è diventato un museo che ospita le collezioni dei Musei Civici d’Arte Antica e mostre d’arte, dove è possibile immergersi nella vita di corte di un tempo tra affreschi di cortigiani e putti.
Purtroppo, da gennaio 2018, il palazzo rimarrà chiuso a causa di un lungo restauro finalizzato alla messa a norma antisismica dell’edificio deteriorato dal recente terremoto avvenuto nel 2012.
Prima di tornare a casa ci siamo concessi un’ultima passeggiata tra le vie del centro, tra angoli nascosti, chiesette deserte e palazzi d’epoca…fino a ritornare nella meravigliosa Piazza Trento-Trieste dove non potevamo non acquistare il famoso Panpepato di Ferrara.
Il Panpepato è un dolce al cacao a forma di zuccotto, con mandorle o nocciole, canditi e qualche spezia profumata per dare sapore. Infine è interamente ricoperto da cioccolato fondente.
Sarà perché eravamo sotto il periodo natalizio ma mi ha ricordato un po’ il Panforte di Siena.
Anche a pranzo non ci siamo lasciati scappare l’occasione di assaggiare due dei piatti tipici di Ferrara: i cappellacci di zucca e il pasticcio di maccheroni.
I cappellacci sono una pasta all’uovo ripiena di zucca solitamente servita in bianco o burro e salvia; il pasticcio di maccheroni invece è una crosta di pasta frolla – dolce – o pasta sfoglia – salata – ripiena di maccheroni pasticciati con un ragù bianco e besciamella, cotto al forno, la cui ricetta deriva dalla tradizione medioevale.
Avevo visto il pasticcio solo in tv, in una puntata di Masterchef in cui i concorrenti dovevano replicarlo, facendomi incuriosire su questo piatto Emiliano-Romagnolo che non è niente male.
Entrambi sono dei primi piatti molto dolci, ciò è dovuto alla zucca contenuta nel ripieno del raviolo e alla pasta frolla se si sceglie la versione dolce, più vicina all’originale.
La ricerca del ristorante è stata molto dura, quasi tutti quelli del centro erano al completo.
Alla fine ci siamo accontentati di un bar-pasticceria davanti al Castello Estense, che nel menù presentava comunque i due primi piatti tipici di Ferrara, per cui siccome il posto era anche riscaldato, nonostante si trattasse di una veranda, non ce lo siamo fatti scappare.
Sebbene il nostro pranzo non sia andato male, avrei voluto provare il ristorantino immerso nell’atmosfera di Via delle Volte con la facciata dipinta e piena di fiori…ma ahimè non accettavano prenotazioni e quando siamo ripassati in orario pranzo era già tutto al completo, come molti altri in zona!
Un po’ stanchi, ma tanto felici, ci siamo incamminati verso la macchina lanciando un ultimo sguardo al campanile della Cattedrale infuocato dal tramontare del sole e avvolti dall’allegria che questa città, sotto il clima natalizio, era stata capace di trasmetterci.